La narrazione ha inizio con la rapina alla Zecca di Stato (la Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, cioè la “casa di carta”). Il piano è stato organizzato nel dettaglio dal Professore(Álvaro Morte), personaggio misterioso di cui non si conosce nulla se non la sua eccezionale genialità.
Sono, inoltre, assoldati 8 rapinatori, ciascuno specializzato in specifiche mansioni necessarie alla perfetta esecuzione del crimine, dallo scasso di cassaforte ad operazioni hacker. Con uno stratagemma alla stregua de Le Iene di Tarantino, viene loro imposto di adottare dei nomi di città per occultare, anche tra loro stessi, le proprie identità.
Tokyo (Úrsula Corberó), Mosca (Paco Tous), Berlino (Pedro Alonso), Nairobi (Alba Flores), Rio (Miguel Herrán), Denver (Jaime Lorente), Helsinki (Darko Peric) e Oslo (Roberto García) vengono radunati all’interno di una casa di campagna dove, per 5 mesi, vengono istruiti dal Professore prima di passare all’attacco. A narrare i fatti è l’impulsiva e provocante rapinatrice Tokyo, snocciolando nel corso del racconto frequenti flashback dei preparativi a quella che si preannuncia essere la più grande rapina della storia…